Cosa fa, in pratica, un TFCPC?

Queste sono solo alcune delle sfaccettature dei nostri molteplici ambiti di azione.
POLIEDRICO, DINAMICO, INSOSTITUIBILE.
In un acronimo: TFCPC.

Ciao, ci presentiamo! Siamo i Tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. Ci conoscete?

La nostra è una figura professionale che risulta essere molto giovane, in quanto risalente solamente a circa 70 anni fa. È probabile che ci abbiate sentiti nominare con variegati nomi come “tecnici perfusionisti”, “tecnici di cardiologia”, “tecnici di cardio-angio-chirurgia” e tanti altri. Questo perché il TFCPC è una figura professionale poliedrica che nasce dalla fusione di due figure professionali: il tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria (l’ex tecnico di cardiologia) e il tecnico di perfusione cardiovascolare (ex perfusionista). In questa newsletter dedicata a noi proveremo a farvi vivere un viaggio all’interno della nostra professione, il cui profilo professionale è descritto nel D.M. 27 luglio 1998, n. 316.
Il TFCPC trova impiego sia sul versante diagnostico che su quello curativo del paziente, lavorando a strettissimo contatto con il cardiologo, il cardiochirurgo, l’anestesista, l’emodinamista e l’elettrofisiologo. E’ inoltre attivo nel campo della ricerca scientifica mediante la raccolta di dati e la pubblicazione di lavori su siti e riviste scientifiche.
Di seguito sono descritte in maniera più dettagliata tutte le sfaccettature della nostra figura professionale.

TFCPC in sala operatoria

La figura del TFCPC in sala operatoria è correlata principalmente ma non esclusivamente alla cardiochirurgia. Il TFCPC fa parte di un team multidisciplinare che include cardiochirurghi, anestesisti ed infermieri, ma anche chirurghi toracici nel trapianto di polmone e generali nel trapianto di fegato. In particolare, durante gli interventi di cardiochirurgia, il TFCPC conduce e gestisce la Circolazione Extracorporea permettendo al chirurgo di lavorare su un cuore fermo e su un campo operatorio esangue. Durante l’intervento il TFCPC è in grado di mantenere stabili i parametri vitali ed emodinamici del paziente e quindi di monitorare lo stato della perfusione, di gestire lo scambio di gas nel sangue, di indurre ipotermia ed emodiluizione e di provvedere alla gestione e al controllo dello stato coagulativo del paziente. Questo avviene tramite l’utilizzo della macchina cuore-polmone, un apparecchio elettromedicale che vicaria la funzione cardio-respiratoria, e grazie alle tecnologie di monitoraggio che permettono al TFCPC di avere sotto controllo tutti questi fondamentali parametri che sono alla base della buona riuscita di un intervento cardiochirurgico.

TFCPC in terapia intensiva

Nonostante ancora poco presenti sul territorio, si avverte sempre di più la necessità di avere un TFCPC in terapia intensiva atto a gestire un presidio salva-vita chiamato ECMO, la cui conoscenza all’interno della popolazione è incrementata soprattutto negli ultimi mesi in correlazione con la pandemia causata dal Sars-Cov-19. Il dispositivo ECMO non è altro che un dispositivo che vicaria la funzione di cuore e polmoni nelle insufficienze d’organo in attesa di recovery o trapianto. Inoltre altro raggio d’azione del TFCPC nelle terapie intensive è quello di soprassedere alle procedure di “donazione d’organi da paziente in arresto cardiaco”, metodica ideata e studiata per incrementare il pool di donatori di organi. In ultimo, all’interno del percorso “trapianti”, il TFCPC è abilitato all’esecuzione e alla gestione di metodiche per il ricondizionamento di organi prima di impiantarli nel ricevente.

TFCPC in ambulatorio di ecocardiografia

Il TFCPC è impiegato sempre più in cardiologia e nello specifico negli ambulatori di diagnostica ecografica al cui interno si occupa dell’ esecuzione tecnica dell’esame ecocardiografico transtoracico completo di valutazione quantitative ed eco-flussimetriche del sistema cardiaco e vascolare. In altre parole, in qualità di “sonographer”, studia il cuore ed i vasi in termini dimensionali, volumetrici, morfologici, fisiopatologici ed utilizza sapientemente, sia online che in post processing, metodiche innovative di studio dell’organo quali lo strain rate, il 3D ed il flow vector mapping.
La conoscenza anatomica, fisiopatologica ed ultrasonografica dettagliata del cuore permette, al suddetto professionista, di individuare tutti i parametri al di fuori dei range di normalità e di evidenziarli nel referto tecnico che produce al termine dell’esame. In conclusione, il TFCPC negli ambulatori di ecografia cardiaca e vascolare è un professionista in continua evoluzione capace di assicurare il giusto rapporto costo/beneficio in termini di qualità e quantità al sistema sanitario del Paese.

TFCPC in elettrofisiologia ed elettrostimolazione

Il TFCPC collabora all’interno degli ambulatori e delle sale di elettrofisiologia con l’elettrofisiologo coadiuvandolo nell’impianto, nella programmazione e nel successivo monitoraggio di device come Pacemaker e Defibrillatori impiantabili sui quali esegue gli specifici test di soglia, impedenza e sensing per la verifica del corretto funzionamento e all’occorrenza ne modifica i parametri in accordo con il clinico. Un ruolo fondamentale del TFCPC è correlato al monitoraggio remoto dei device. L’importanza del monitoraggio remoto è cresciuta esponenzialmente durante il periodo pandemico perché ha garantito la continuità dei follow-up di pazienti portatori di dispositivi impiantabili direttamente da casa, senza la necessità di eseguire un accesso ospedaliero, con il vantaggio di un eventuale riconoscimento precoce di possibili malfunzionamenti. Oltre all’esecuzione ambulatoriale del semplice ECG, il TFCPC è abilitato a eseguire il posizionamento e collaborare con il cardiologo nella lettura dell’Holter ECG a 12 derivazioni e dei LOOP Recorder esterni, tecniche diagnostiche di aritmie cardiache più o meno maligne. Parlando infine di studio del sistema elettrico del cuore, il TFCPC è una componente attiva dell’equipe che esegue le ablazioni delle aritmie e lo studio elettrofisiologico endocavitario, gestendo il poligrafo, uno speciale sistema di registrazione dove vengono analizzati una serie di parametri e di segnali endocavitari originanti dai cateteri posti all’interno del cuore.

TFCPC in emodinamica e cardiologia interventistica

All’interno delle sale di emodinamica e di cardiologia interventistica è possibile, ma ancora improbabile, imbattersi nella figura di un TFCPC che durante le procedure diagnostiche e diagnostico-terapeutiche monitorizza i parametri vitali del paziente, valuta le emogasanalisi durante il cateterismo cardiaco, misura valori come la portata cardiaca e le pressioni endocavitarie durante cateterismo cardiaco, gestisce le apparecchiature per lo studio intracoronarico avanzato, oltre che occuparsi, sia come primo attore che come parte integrante dell’èquipe, dell’impianto di valvole percutanee transcatetere o della riparazione, sempre per via percutanea, delle valvole native.


Dopo anni di anonimato professionale e di assenza di regolamentazione, l’emanazione della legge Lorenzin n.3/2018 ha rappresentato la pietra miliare per la riforma delle professioni sanitarie. Oggi la figura del TFCPC è rappresentata e tutelata da un Albo Professionale che appartiene ad un Maxi-Ordine, costituito da un totale di 19 professioni sanitarie che afferiscono alla Federazione Nazionale Ordini TSRM e PSTRP.