Giornata mondiale per la consapevolezza sull’Autismo
Il 2 aprile ricorre la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo (WAAD, World Autism Awareness Day) istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU. La ricorrenza promuove la ricerca e la diagnosi, contrastando la discriminazione e l’isolamento di cui sono vittime le persone autistiche e le loro famiglie.
Viene posta particolare attenzione ai diritti delle persone autistiche ed all’importanza di garantire loro una vita piena e soddisfacente.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), si stima che in Italia un bambino su 77 presenti un disturbo dello spettro autistico (ASD).
L’attività svolta dall’Osservatorio Nazionale Autismo ha prodotto un’accurata mappatura dei dei centri clinici e socio-sanitari per l’autismo e gli altri disturbi del neurosviluppo in tutto il territorio nazionale. A marzo 2023, i centri censiti dalle Regioni nella piattaforma sono oltre 1200, di cui 649 (54%) al Nord, 259 (21%) al Centro e 294 (25%) al Sud e Isole.
Sono più di 16.400 i professionisti, strutturati e non strutturati, che operano nei servizi per le attività cliniche inerenti ai disturbi dello spettro autistico. Tra questi, seppur presenti in piccola percentuale, vi sono anche i dietisti.
L’alimentazione è infatti un aspetto da attenzionare nei bambini autistici. Assume particolare rilevanza la selettività alimentare, anomalia dell’alimentazione che comporta una forte rigidità nelle scelte alimentari e scarsa accettazione di cibi nuovi.
E’ un atteggiamento molto comune nei bambini (i cosiddetti picky eaters), ma che tende alla risoluzione a circa 6 anni. I bambini autistici invece presentano problematiche comportamentali legate alla selettività alimentare stabili nel tempo, che rendono complicato il momento del pasto. Tra i bambini autistici uno su due seleziona gli alimenti in base a forma, colore e consistenza, mangiando ad esempio solo cibi rossi o verdi o gialli o solo cibi cremosi, oppure si rifiuta di mangiare se gli alimenti non sono disposti sul piatto secondo uno schema preciso.
Il dietista attua nel trattamento della selettività alimentare un intervento rivolto soprattutto ai genitori, il cosidetto parent training, durante il quale vengono insegnate specifiche tecniche utili alla gestione della selettività alimentare e della rigidità comportamentale del bambino, in modo da garantire sia pasti nutrizionalmente adeguati, sia un migliore approccio al pasto.